Struttura di accoglienza
Ristrutturazione di un ex edificio industriale dismesso
- Anno
- 2014 - 2018
- Cliente
- ONLUS (associazione volontariato)
- Dove
- Genova - Sturla
- Importo Lavoro
- € 1.500.000,00
Il fabbricato oggetto dell’intervento era, fino a poco tempo fa, una delle principali fabbriche per la produzione di articoli in acciaio a Genova Sturla.
Icona di un’epoca passata, legata probabilmente all’attività nautica, l’edificio si distingue chiaramente dal contesto e rievoca suggestioni di altri tempi.
Si tratta di un piccolo fabbricato che si sviluppa su tre livelli fuori terra rispetto a via del Tritone, la copertura in coppi è a falde, ed esternamente è interamente rivestito in scandole di legno di colore rosso. Il fabbricato ricorda come tipologia le tradizionali costruzioni del nord europa.
Internamente le condizioni del fabbricato risultano essere piuttosto compromesse.
L’articolazione dello spazio è complessa ed è probabilmente frutto dell’avvicendarsi di utenze differenti che hanno apportato nel tempo una somma di modifiche all’impianto originario.
La struttura portante è mista: in carpenteria metallica per i primi due livelli ed in legno nel sottotetto. Anche gli impalcati non sono omogenei: in parte in muratura ed in parte in tavolato.
Da una prima lettura appare evidente che l’edificio, pur presentandosi in uno stato di conservazione piuttosto critico, offre notevoli potenzialità di riuso.
La proposta progettuale prevede il recupero del fabbricato esistente e la conversione dello stesso in una nuova struttura di accoglienza dedicata alle famiglie dei pazienti di un ospedale pediatrico di Genova.
La posizione del fabbricato risulta essere particolarmente strategica in quanto si trova a pochi metri dall’Istituto pediatrico stesso ed è inoltre facilmente raggiungibile sia dal casello autostradale che dalle stazioni F.S.
Il progetto parte dall’obiettivo di conservare l’involucro esterno del fabbricato per preservarne la forte identità e riconoscibilità, come se esternamente l’edificio venisse “congelato” allo stato attuale. L’interno invece viene completamente “svuotato” e viene inserita una struttura ex novo interamente realizzata in legno strutturale. La scelta del legno è dettata sia dalla volontà di rispettare la memoria storica dell’edificio sia da una motivazione di carattere tecnico, ossia cercare di ridurre il più possibile il peso della nuova struttura. La tecnica costruttiva prescelta ricorda quella del “balloon frame” americano, composta da travi, pilastri ed impalcati in legno, completamente staccati dall’involucro esistente in modo da garantire una completa autonomia statica fra la nuova struttura e la preesistenza e non gravare sulle pareti perimetrali.
I montaggi sono rapidi e di grande precisione, ed anchei tempi di costruzione sono ridotti grazie alla posa a secco mediante connessioni meccaniche.
Anche i tamponamenti verticali sono realizzati in pannelli composti in legno che assicurano al tempo stesso estrema facilità di assemblaggio ed ottime prestazioni in termini di isolamento termico ed acustico.
L’edificio si sviluppa sempre su tre livelli fuori terra e rispetta l’altezza di colmo del fabbricato esistente ma l’interpiano dovrà essere ripartito diversamente rispetto allo stato attuale per avere un’altezza utile interna di almeno 2,7 m a piano, come richiesto dalle normative vigenti.
I piani sono collegati da un corpo scala ed un ascensore attestati sul prospetto sud dell’edificio in prossimità dell’ingresso.
Il piano terra ha una vocazione più “pubblica”: qui trovano spazio gli uffici specialistici (psicologo e antiusura), un’area comune di soggiorno/pranzo, una piccola kitchinette ad uso diretto degli ospiti della struttura, uno spazio giochi e didattica dedicato ai bambini, nonché tutta una serie di ambienti accessori di supporto. I diversi locali del piano terra si affacciano su uno spazio centrale a doppia altezza che da maggiore respiro e luminosità all’ambiente. L’intento è quello di ricreare uno spazio “domestico” che ricordi il più possibile l’atmosfera di una casa vera e propria e favorisca una maggiore interazione fra gli ospiti stessi.
Il primo piano ed il sottotetto invece sono interamente destinati al pernottamento, per una capacità ricettiva totale di 14 camere doppie, ciascuna dotata di servizio igienico privato.
L’attuale copertura a falde in coppi viene sostituita con una nuova struttura, sempre a falde, ma realizzata in pannelli modulari metallici tipo zinco-titano.
In copertura viene inserito un lucernario centrale che si sviluppa lungo la linea di colmo e dà luminosità al corridoio di distribuzione alle camere del piano sottotetto. Anche le singole camere del sottotetto sono dotate di proprio lucernario di illuminazione ed aerazione.
E’ infine prevista infine l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici in copertura.
Credits
Committente
ONLUS (associazione di volontariato – Genova
Progetto Architettonico
Maurizio Varratta Architetto – Genova
Design Team
Maurizio Varratta architetto
con:
arch. Paola Loprevite
arch. Luca Massone
arch. Marco Rusconi