CULTURA, EDIFICI PUBBLICI

Anfiteatro Romano – Cagliari
Opere di Adeguamento funzionali al riutilizzo per spettacoli teatrali e musicali

L’intervento architettonico si fonda su di un assunto fondamentale, “l’assoluto rispetto per il manufatto e per il sito archeologico esistente; pertanto tutte le opere necessarie per l’adeguamento funzionale e per il conseguente riutilizzo dell’anfiteatro per manifestazioni e spettacoli all’aperto (concerti, lirica, teatro, balletto, etc, etc) sono state pensate per essere realizzate e smontate; con un impatto nei confronti dei resti archeologici il più possibile contenuto.
Anno
1999/2000
Cliente
Comune di Cagliari
Dove
Cagliari - Sardegna
Incarico
Studio Fattibilità, Progettazione Preliminare, Definitiva, Esecutiva e Direzione Artistica
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Anfiteatro Romano – Cagliari

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Description:

CULTURA, EDIFICI PUBBLICI

Anfiteatro Romano – Cagliari
Opere di Adeguamento funzionali al riutilizzo per spettacoli teatrali e musicali

L’intervento architettonico si fonda su di un assunto fondamentale, “l’assoluto rispetto per il manufatto e per il sito archeologico esistente; pertanto tutte le opere necessarie per l’adeguamento funzionale e per il conseguente riutilizzo dell’anfiteatro per manifestazioni e spettacoli all’aperto (concerti, lirica, teatro, balletto, etc, etc) sono state pensate per essere realizzate e smontate; con un impatto nei confronti dei resti archeologici il più possibile contenuto.
Anno
1999/2000
Cliente
Comune di Cagliari
Dove
Cagliari - Sardegna
Incarico
Studio Fattibilità, Progettazione Preliminare, Definitiva, Esecutiva e Direzione Artistica
5ecf86a8b0ff3
ANFITEATRO ROMANO CAGLIARI copia
cagliari
34774

Intervento progettuale

L’intervento progettuale, finalizzato all’adeguamento funzionale del manufatto consiste in:

a)  Ricostruzione e completamento, mediante l’impiego di strutture smontabili in legno lamellare ed acciaio, delle parti costituenti l’originaria struttura dell’anfiteatro, al fine di rendere agibile, nel rispetto delle normative di sicurezza, l’intero fabbricato per 5000 spettatori circa.

b)  Realizzazione di una struttura prefabbricata, completamente smontabile in acciaio e pannellature sandwich in legno, finalizzata ad ospitare i camerini degli artisti, gli spogliatoi ed i laboratori dei tecnici, i servizi igienici, l’infermeria ed uno spazio museale.

c)  Realizzazione di un’impiantistica adeguata, nel rispetto delle norme di sicurezza che consenta l’impiego dell’anfiteatro per manifestazioni e spettacoli all’aperto.

d)  Parziale sistemazione e riorganizzazione delle aree perimetrali esterne all’anfiteatro stesso.

a) Per quanto concerne la “ricostruzione”, l’intervento prevede la realizzazione delle parti mancanti dell’anfiteatro al fine di ricreare almeno in parte la forma originaria.
A questo scopo, nell’assoluto rispetto del manufatto archeologico, è stata rilevata una sezione tipo delle “gradonate” esistenti ; la stessa è stata poi utilizzata come “dima” per ricostruire con la medesima sagoma le parti mancanti.

Si è reso necessario intervenire sui livelli delle aree di interferenza tra la parte esistente e le parti di nuova realizzazione, a tale scopo si sono previste delle passerelle – percorsi di compensazione al fine di ritrovare la continuità dei collegamenti tra i vari settori dell’anfiteatro.

L’aspetto fondamentale di questo modo di procedere è l’impegno a non ricoprire completamente con le nuove strutture l’archeologia annullandola, bensì di mantenere le strutture più aperte e “permeabili” possibili alla vista in modo tale che lo spettatore od il turista possano cogliere la forma originaria e la struttura in pietra del monumento.


Naturalmente lo stesso effetto si potrà cogliere sulla parte posteriore e sottostante alle nuove strutture, in particolare percorrendo lo scalone centrale d’accesso che attraversando il “canalone” scende sino al livello dell’arena , da qui si raggiunge il livello della platea.

L’uso sapiente dell’illuminazione consentirà di valorizzare ulteriormente il reperto ed accentuare così l’effetto di “galleggiamento” della nuova struttura sull’archeologia.
Per consentire l’accessibilità a tutti gli anelli costituenti i singoli settori, sono state previste delle scale ottenute introducendo un’alzata intermedia tra due gradoni consecutivi; dette scale, poste sugli allineamenti che convergono al centro di un’ipotetica ellisse che ricalca il perimetro dell’arena, permettono agli spettatori che le percorrono di avere come “focus” visivo il palcoscenico.

Rampe di scale prefabbricate, analoghe a quelle precedenti, saranno previste anche per collegare tra loro i gradoni in pietra esistenti, nel rispetto delle alzate indicate dalle normative vigenti.

I percorsi che collegano orizzontalmente i diversi settori dell’anfiteatro saranno dotati di un nuovo parapetto che andrà a sostituire anche quelli già esistenti sulle gradonate in pietra, questo nell’intenzione di realizzare una protezione più “trasparente” e leggera che permetta una migliore visibilità degli spettatori e nel frattempo consenta una migliore permeabilità al suono proveniente dal palco.

Al di sotto delle strutture costituenti le gradonate del secondo livello è stato alloggiato il box del servizio igienico per i portatori di handicap, in quanto questo anello, come il quarto, sono gli unici accessibili ai disabili su carrozzella.



Sotto le gradonate del terzo livello è stato ricavato un percorso anulare di smistamento e d’esodo che “galleggia” tra la struttura delle gradonate e l’archeologia.

Su detto percorso anulare insistono le passerelle di collegamento con lo scalone centrale e gli accessi ai servizi igienici per il pubblico.

Sotto la zona di sovrapposizione tra il terzo ed il secondo anello sono state ricavate delle postazioni per il pubblico, assimilabili ai palchi dei normali teatri ed al centro, in corrispondenza dell’asse longitudinale è stata prevista la postazione della regia.

La platea, inserita nell’antica arena è costituita da una struttura modulare gradonata; sotto la stessa sono stati previsti due box servizi igienici, due scale laterali garantiscono il collegamento tra la platea e lo scalone centrale di accesso.
Per accentuare e valorizzare l’effetto dell’inserimento della platea all’interno dell’arena originaria, la stessa è separata dal manufatto archeologico da una griglia metallica che crea uno stacco visivo sulla pavimentazione rafforzato dall’illuminazione scenografica sottostante.

Attraverso due vie di fuga laterali alla fossa orchestra e per mezzo di altrettanti percorsi protetti ricavati sotto il palco si accede allo spazio aperto retrostante.
Un sistema di luci scenografiche orientate permettono agli spettatori di cogliere la struttura dell’arena, quando durante gli intervalli raggiungono i punti di ristoro.

La struttura del palcoscenico sarà identica a quella della platea, e dovrà consentire la possibilità di avere un doppio livello necessario per le scenografie.
Le vie d’esodo dalla platea e dalle “gradonate” della cavea, sono garantite da scale smontabili che seguendo la geometria degli assi che convergono al centro dell’ellisse, ipotizzata sul perimetro dell’arena, superano i dislivelli del terreno.

I due accessi pedonali principali, consentono l’ingresso ai disabili costretti su di una sedia a rotelle.
Il primo, superato il cancello d’ingresso, seguendo l’orografia del terreno e la geometria della cavea converge, sullo scalone principale d’ingresso, che penetra all’interno dell’anfiteatro, sino a raggiungere la platea, attraverso un canalone scavato nella roccia.

L’altro raggiunge il secondo anello delle gradonate attraverso la rettificazione dell’attuale percorso d’accesso.
La rettificazione del percorso si rende necessaria per ridurre l’impatto dell’attuale muro in calcestruzzo, attraverso la costruzione di un percorso pedonale più “leggero” a sbalzo rispetto al muro stesso.

L’altezza del muro risulta immediatamente ridotta dall’ombra portata della passerella sovrastante.


Lo spostamento del percorso pedonale ha migliorato la pendenza del terreno a monte ed ha favorito la nuova sistemazione a verde, mediante l’impiego di reti vegetali di aggrappo per ridurre od eliminare l’eventuale scivolamento del terreno di coltura sulla roccia sottostante.

b) Per quanto riguarda la costruzione dell’edificio “camerini”, l’intervento progettuale è mirato alla realizzazione di una struttura modulare, “leggera” e completamente smontabile, destinata ad accogliere in prossimità del palcoscenico i camerini degli artisti e gli spazi tecnici ed impiantistici necessari per l’utilizzo del monumento come luogo per gli spettacoli e le manifestazioni all’aperto.

Tutti i box modulari sono collegati tra loro attraverso un percorso sopraelevato e protetto che consente l’accesso e la distribuzione alle varie unità e da qui direttamente al palcoscenico.
Nel complesso trova posto anche un locale infermeria ed uno spazio museale di supporto per tutte le attività didattico-culturali riferite alla storia dell’anfiteatro dalle origini ai giorni nostri.

La recinzione perimetrale del volume “camerini” è costituita da un susseguirsi di pannelli consecutivi modulari che creano una separazione rispetto allo spazio esterno anteriore.
Detto spazio, caratterizzato da un “prato armato” carrabile è destinato alla sosta dei mezzi di trasporto ed allestimento, dei mezzi di soccorso.

Su detta recinzione sarà possibile vincolare dei pannelli modulari, destinati sia ad esporre locandine degli spettacoli in cartellone, sia a supportare informazioni culturali e didattiche sul monumento e la sua storia.
Così configurato tutto il complesso dei camerini assume una connotazione estremamente “leggera” e minima nei confronti dell’impatto sul sito.

c) Per quanto concerne l’impiantistica, quest’ultima nella sua realizzazione dovrà tenere conto di due aspetti fondamentali.
Il primo, la rispondenza alle normative igieniche e di sicurezza riferite ai locali di pubblico spettacolo.

Il secondo, l’impegno a realizzare un’impiantistica di minimo impatto nei confronti del monumento, completamente smontabile e rimovibile.





Strutture e materiali

Per quanto riferito alle strutture ed ai materiali, il progetto prevede l’impiego di strutture modulari completamente smontabili e l’impiego di materiali naturali armonizzabili con il monumento e con il sito.
In quest’ottica per quanto concerne le nuove strutture di completamento delle parti mancanti dell’anfiteatro, si è pensato di impiegare il legno lamellare; quest’ultimo offre delle garanzie di durata e di resistenza al fuoco superiori all’acciaio, è smontabile ed essendo un materiale organico risulta più “caldo” e naturale rispetto all’acciaio verniciato.

Le strutture secondarie, caratterizzate dalle travi curve coincidenti con le alzate dei gradoni e le sedute sono previste in legno lamellare.
Si dovrà valutare, compatibilmente con le risorse economiche disponibili, l’impiego di un legno impregnato da esterni; es. Iroko, e di ferramenta in acciaio inox o zincato.

Risulta molto importante, ai fini dell’impatto ambientale, ricordare che l’Iroko invecchiando diventa grigio, e quindi si armonizza meglio con le pietre dell’archeologia circostante.
Inoltre nel rispetto del monumento saranno impiegati tacchi di legno duro per evitare punzonamenti sull’archeologia; esempio i piedi della struttura metallica costituenti il supporto della platea, dei percorsi di compensazione etc, etc..

Sarà altresì importante concordare e valutare con la soprintendenza la tipologia degli ancoraggi previsti sulla roccia delle piastre d’attacco dei puntoni metallici che compongono le travi lamellari costituenti parte della cavea.

Per quanto riferito all’edificio camerini, quest’ultimo strutturalmente è caratterizzato da un “frame” in acciaio (profili pressopiegati e profili chiusi commerciali) che si aggancia su piedi regolabili in altezza che a loro volta fondano su dei supporti idonei di fondazione.

All’interno di questo “frame” saranno montati dei box realizzati in pannelli sandwich modulari in legno per completare l’edificio.
Superiormente alla copertura, saranno realizzati dei pannelli modulari metallici costituiti da lamelle frangisole in legno.


Credits

Committente
Comune di Cagliari

Progettazione
Maurizio Varratta Architetto

Design Team
Arch Monica Carletti
Arch Irene Cuppone
Arch Paola Loprevite
Designer Marco Nouvion


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